domenica 23 ottobre 2005

Verso casa


Ho deciso di smettere di fare la piagnona e di “complaint about everything” come dicono qua, e rendere di gran lunga la nostra (soprattutto quella di Lugi) vita piu’ leggera.
Intanto voi siete li’ che lavorate e io sono in vacanza da mesi. Questo di per se’ dovrebbe farmi vergognare di aver lamentato tanto il mio fancazzismo. E poi siamo ad un passo (due settimane dal trasloco del nostro mucchietto di roba Triestina nella casa della tretatreesima) dal toccare con le mani il nostro sogno e non voglio certo rovinarmi questo periodo di “warm up” per colpa della xenofobia degli americani, dell’isolamento –sebbene fisico e culturale- che ho provato in certi momenti e della subdola nostalgia di Trieste e dell’Italia che neanche il piu’ consumato degli emigrati puo’ cacciare via… certo permane il senso di inadeguatezza di fronte a certe cose –e soprattutto a certe facce: gli americani fanno smorfie per tutte le cose, usando sempre le stesse espressioni- e l’impotenza verso alcune decisioni inaccettabili (ma perche’ non ci danno la carta di credito? Abbiamo un conto qua e due in Italia, una Visa italiana ed un fior fiore di datore di lavoro… niente, di noi non ne vogliono sapere, sempre per sta benedetta credit history) ma sono piu’ di due mesi che siamo qua ed e’ gia’ un’esperienza che possiamo raccontare… “altro che!”, direte bene voi che vi sorbite da settimane questo blog lunghissimo… se mi fermo un secondo a pensarci e’ davvero una gran fortuna.
E poi Luce nelle ultime settimane ha fatto un salto incredibile, sembra che si sia sintonizzata sul canale dei grandi. Perche’, oltre a praticare il wrestling tutte le sere prima di andare a nanna, capisce, parla –e sparla- a proposito, imita, chiede, riconosce -grazie al suo amichetto Elmo- numeri (per lei i “rummi”) e lettere con precisione e soprattutto, cosa che ci ha spiazzato di piu’, ha imparato prenderci in giro! Che fosse furbetta l’avevamo gia’ sospettato, ma adesso, sara’ il bombardamento di stimoli diversi e contraddittori (ma perche’ la stessa cosa si puo’ dire con due parole?) o sara’ la mia costante ed ingombrante –in tutti i sensi- presenza, il nostro piccolo angelo biondo e’ proprio una personcina…

Ieri poi abbiamo passato un’allegra giornata a casa di una coppia di artisti italo(lei)-americana(lui) con figlio caffe’latte che davano un farewell party per un altro ragazzo italiano che lavora con Luigi e gli invitati erano quasi tutti gli italiani che gia’ vediamo alla serata italiana del martedi’… insomma, questo tripudio di italianita’ che sta incominciando a mancarci ed il tuffo in una normale serata fra amici come ne abbiamo passate migliaia nella nostra vita (precedente) ci ha risollevato umore e prospettiva di socializzazione… la gente che e’ qua ha tutte storie diverse da raccontare, tanti sono proprio come noi, fanno i nostri stessi lavori (piu’ quelli di Luigi, a dire la verita’), chi da sei mesi chi da sei anni, chi si e’ sposato con un americano, chi ha una fidanzata in Spagna conosciuta qua, chi vorrebbe tornare, chi fa di tutto per rimanere… ma tutti possono capire e condividere le mie stesse identiche impressioni di fronte all’esperienza che ciascuno per un motivo diverso ha scelto di fare e con lo stesso gusto, prima di imboccare un’autostrada a sei corsie costellata di luci di Mac Donald’s ed affollata di pick-up, finire la festa cantando le canzoni di De Andre’ e De Gregori alla chitarra o sparando cazzate…
Stiamo sempre cercando una macchina e studiando per la patente. Venerdi’ abbiamo avuto il test che ha provato la nostra partecipazione al corso on-line per la prevenzione dell’abuso di alcol e droga alla guida: questi americani sono dei veri bacchettoni al riguardo, altro che proibizionismo… e poi sono proprio gaggi: il test era identico a quello che c’era sul corso on-line ed identico a quello di tutti coloro che lo stavano facendo in quel momento intorno ad un grande tavolo tipo cenone di Natale, io e Luigi lo abbiamo fatto insieme parlando allegramente e nessuno ci ha zittito… questo pero’ mi ha fatto capire che il senso civico di un americano medio e’ ben piu’ alto di quello di un italiano… loro si fidano semplicemente perche’ un americano non arriva al test impreparato, soprattutto su una cosa cosi’ socialmente importante come l’abuso di alcol e droga. E questa manifestazione di fiducia da parte dell’autorita’, sempre per dirla alla Severgnini, finirebbe per far comportare onestamente anche il piu’ furbo degli italiani… mentre mercoledi’ prossima dovremo dar prova pratica agli americani che anche in Europa si guida sulle macchine e di solito anche molto meglio…
Nel frattempo -botta di vita della settimana passata- ho assaporato il gusto delle mani di un dentista americano perche’ –da vera sfigata, visto che sono l’unica della famiglia a non avere un’assicurazione sanitaria dentale- il mio terzo dente del giudizio ha deciso di spuntare tutto storto sotto la gengiva proprio adesso e si e’ reso indispensabile toglierlo velocemente di mezzo.
Luigi ha avuto ben 54 visitatori suo suo sito ad oggi e non sapete come questa cosa lo riempia di orgoglio, continua ad alzarsi tutte le mattine alle cinque con lo zio chirurgo ed e’ discretamente annebbiato la sera quando io lo assalgo di dubbi, aspirazioni e richieste di portarmi all’Aichiiia (Ikea) locale. Ma sa in realta’ che per il momento e finche' non saremo a casa nostra, basta trasportarmi a mangiare una bella torre di pancakes con panna il sabato mattina per recuperare il buonumore, magari nel Cafe’ che abbiamo appena scoperto adiacente al museo di arte moderna, immerso nel parco a cinque minuti dalla nostra futura casa e pieno di sculture di donne nude grasse che a Luce ricordano tanto la mamma fuori dalla doccia!

Per il momento questo e’ tutto. Le foto di ricordo ci sono e vi bacio tutti.
See you then…
Beta

venerdì 14 ottobre 2005

Una battaglia persa

Inauguro il primo posting di questo blog, che fa figo da matti!!! Qua ce l’hanno tutti… aggiungeremo via via un po’ di cose (ci sono le email vecchie, divise per data e titolo), per ora di veramente cool c’e’ solo il nuovo sito personale di Luigi alla JH! (link qui a fianco).

Pensavamo di aver sconfitto per sempre la burocrazia americana con l’arrivo del social security number ed invece eccoci di nuovo investiti da un’ondata di application, forms, dinieghi, sovrattasse… e per conquistare la bramata liberta’ circolatoria (la macchina) ci siamo passati un’altra settimana demenziale in giro fra car dealer, banche per il prestito e agenzie di assicurazione, senza per altro cavarci nulla, visto che continua a mancarci la cosa piu’ importante: la patente americana. Il nostro straccetto rosa (che ha fatto ridere per un’ora il nostro amico concessionario Kelvin quando Luigi l’ha tirato fuori dal portafoglio, non ci poteva credere che non fosse come quelle che hanno qua –tipo carte di credito- e che esistono cosi’ credo da almeno vent’anni) non vale assolutamente nulla e di conseguenza nessuno ci fa un loan per comprare una macchina ne’ tanto meno un’assicurazione, che comunque anche dopo ci costera’ come un neopatentato di sedici anni – ci hanno chiesto anche 4800 dollari all’anno-, piu’ la presa per il culo di massimali che arrivano a mala pena a 300 mila dollari… insomma, di questo nessuno ci aveva avvisati e sembra proprio che dal caro assicurazione non ci sia scampo.

Quindi ci stiamo preparando bravi bravini all’esame per l’agognata Maryland driver’s licence, che se manchiamo ci spariamo e che non bisogna sottovalutare dato che alcune regole d’uso che a noi potrebbero sembrare assurde qua sono prese molto sul serio... Tanto per farvi degli esempi, cito (testualmente) dal libro che ti mandano a casa.
Attenzione alla Distracted Driver Sindrome: le cause possono essere compiere una di queste azione mentre si guida: mangiare e bere, truccarsi, radersi (!), intraprendere conversazioni intense, complicate e stressanti al telefono o coi passeggeri, leggere il giornale mentre si guida. Alcuni rimedi per evitarla: se siete per esempio tentati dal leggere documenti di lavoro mentre guidate, metteteli nel baule prima di incominciare il viaggio. Altri comportamenti sanzionati: fare le boccacce e le facce strane ad altri guidatori, indossare occhiali da sole di notte mentre guidi. Non fidarti del guidatore davanti a te e non seguirlo se compie infrazioni. Se stai attraversando un passaggio a livello, ti si ferma la macchina e sopraggiunge un treno, esci dal veicolo in fretta. Il tutto fa parte del programma per l’esame.
In piu’ ti fanno un super-noiosissimo corso per la prevenzione dell’abuso di droga ed alcol alla guida (che qua effettivamente e’ un problema serio…). Ma poi qua ci sono anche cose impensabili per noi, tipo la patente a sedici anni (ma il permesso di bere in pubblico a 21), i 4-stops crossing, dove la regola e’ che si devono fermare tutti e ha la precedenza chi arriva per primo allo stop, vale il sorpasso da tutte le due parti in autostrada e al semaforo rosso puoi girare a destra tranquillamente…

Sempre in tema di motori (scusate, mi rendo conto di avere una vera e propria ossessione in questo periodo), rimane lo stupore di fronte a certe ingegnose idee per evitare al massimo la discesa dalla macchina quando si devono fare le commissioni. Guidando si puo’ nell’ordine: spedire la posta, ritirare al bancomat, depositare un assegno, portare a risuolare le scarpe (fatto oggi), prendere un film da blockbuster o ordinrae un hamburger (questo sembra ovvio, ma sul retro di Mac Donald’s ho visto per la prima volta un rullo meccanizzato al posto di una persona), il tutto grazie a spaziosi tempietti drive-in tipo benzinai, disseminati ovunque nelle citta’... per non parlare poi dei carrelli elettrici -tipo quelli del golf- nei supermercati per le donne troppo vecchie o troppo grasse (le utilizzatrici piu’ assidue, in realta’) per girare tra i corridoi lascivamente seduta, con tutto il tempo per scegliere fra i 50 tipi diversi di cereals. Prima o poi mi faro’ fare una foto anch’io li’ sopra. E poi ti chiedi perche’ sono cosi’ grassi o cosi’ maniaci dei fitness centre in casa…
In tutto questo la privazione della macchina potete immaginare come si fa pungente!!!

Con le difficolta’ pratiche ci si e’ messo pure il tempo che adesso e’ finalmente ma prepotentemente autunnale –nebbiolina-umido-cielo grigietto, mentre per i prossimi mesi ci aspetta il famoso “foliage” quando tutte le foglie cambiano colore prima di cadere, ma anche le prime nevicate, le tempeste di ghiaccio che a detta degli italiani sono davvero imperdibili, le invasioni di cavallette piu’ verso la primavera (pare che due anni fa non riuscivi ad aprire la porta di casa dallo strato di cavallette morte o brulicanti sul giardino…vrrrrr! )
Baltimora inoltre mi sembra una citta’ assolutamente da scoprire, per nulla scontata e multicolore, in tutti i sensi. E poi soprattutto e’ una citta’ in transizione, come lo era Torino quando siamo venuti via e lo e’ stata Trieste in questi ultimi anni. Tutto sta per essere o e’ appena stato rifatto, ristrutturato, riconvertito. Vuol dire che siamo destinati.

Fra due settimane se tutto va bene pero’ saremo nella nuova casa ed io mi sentiro’ una donna nuova. Organizzero’ l’ennesimo trasloco da sola visto che Luigi ormai e’ un tutt’uno con il suo computer ed il collega cinese della scrivania di fianco, ma almeno posso ritornare ad essere la graffiante donna che gestisce persone, scatole e mobili e si sente utile se non al mondo, almeno alla propria famiglia. Basta con la condizione da donna-ombra e con orari da pensionata, mentre il marito ha guadagnato dieci anni in meno con la frequentazione dell’universita’ e delle gnocche di ogni genere che la popolano!
Luce nel frattempo (mi sento in colpa perche’ non parlo mai di lei) e’ diventata una bambina-marsupio (tra i pochi effetti indesiderati di questa simbiosi), e io che pensavo crescesse indipendente ed emancipata… sono bastate poche settimane! Ma in compenso parla italiano, qualche parola di inglese e molte lingue inventate, e’ brava brava per dormire e mangiare, si e’ americanizzata alla grande tipo non beve acqua se nel bicchiere non ci sono almeno 4 cubetti di ghiaccio, mangia il formaggio solo se e’ string-cheese, ovvero quello che si mangia tipo la banana, a tubetti fatti di striscioline tutte attaccate… e al ristorante pretende subito quaderno per disegnare e pastelli (che qua ti danno ovunque insieme al kids’ menu, una bella idea che dovrebbero copiare in tutto il mondo…).
Io sono stata un po’ abbattuta queste ultime settimane, ero entrata in una specie di “loop negativo” dovuto all’isolamento, la nostalgia, l’impotenza di fronte a certe piccole e grandi difficolta’, le preoccupazioni di non sapere cosa ci aspetta… ma mi sto riprendendo e per citare mia sorella, l’unica salvezza nei momenti di sconforto e’ non perdere mai la “Big Picture” , ovvero il motivo per cui siamo venuti qua, e che in effetti per il momento mi riempie solo di fierezza e non ancora di pentimento!

Un bacio a tutti

Ps. Questi gli amici che ci siamo fatti qua… gli italoamericani alla parata per il “Columbus day”… fantastici!