
Riprendo a scrivere dopo mesi. E sono mamma per la seconda volta.
La mia postazione ora e' al tavolo della nostra camera da letto, incastonata nel bow window vittoriano, sopra gli alberi della trentatresima. Alla mia destra il fasciatoio di Ikea che ho ridipinto di blu petrolio, alla sinistra Gaia nella sua sdraietta, appena addormentata dalla musica del carillon giapponese che ci hanno imprestato, che oltre alle 20 melodie classiche, ci propone anche il rilassante rumore di un ruscello che scorre ed il suono del battito del cuore di una mamma, come lo deve sentire il feto nella pancia!
Il parto e' andato benissimo. Ma mica per merito mio o del mio utero (che, se vogliamo, e’ stato anche piuttosto pigro al momento buono), ma per merito degli efficientissimi ospedali americani!
Intanto le delivery room: enormi camere d’albergo con pavimento in parquet, poltrone in pelle per accomodare tutta la famiglia (qua va di moda partorire con suoceri, figli e fratelli intorno), tv, stereo, ma anche un enorme computer per i dati vitali e tutto l’occorrente per fare fronte a qualsiasi emergenza medica. Te ne assegnano una quando arrivi e da li non te ne vai se non hai il bambino in braccio.

Cosi' durante questo travaglio super-smooth, sono passata dall’epidurale (un sogno che e’ diventato realta’) all’induzione -in quest’ordine- in tutta tranquillita’, ho avuto tempo di godermi la gran vacanza, guardare la tv e leggere, mentre Luigi si appisolava fra una skypata e l’altra (poco ci mancava il parto il diretta con l’Italia, visto che in sala, ovviamente, c’era pure la connessione ad internet wireless)... altro che urla infernali e bava alla bocca, che avevo durante le doglie con Luce. Qua Gaia e’ sgusciata fuori che neanche me ne sono accorta...

Comunque, per finire, e’ proprio la concezione che e’ diversa, qua. Al posto delle purghe e dei mega pannoloni, nella mia camera, rigorosamente singola, mi aspettava, oltre i fiori sul comodino, una borsa piena di biberon e pannolini gentilmente offerti dalla Pampers e il cappellino a strisce che mettono a tutti i neonati d’America, un cestino stracolmo di Smarties, M & Ms, Sneackers e patatine, per placare la fame -di chi in genere non mangia per delle ore- e gratificare lo spirito! E chissenefrega della dieta! Come dimostrano i miei 20 kili presi indisturbatamente per nove mesi, con l’approvazione di tutti i ginecologi che mi hanno visitata.
NB. Pero' ho cominciato a riprendermi la mia taglia 42 di anni fa con il fitness post-partum, anche se gia’ ci aveva provato Bianca un mese fa con i suoi giri al mall e le passeggiatine a vedere le ville di Guilford, che un giorno mi hanno fatto venire una mezza sincope...

Gaia la bimba che vive nel sonno. Questa splendida piccola ha passato le prime settimane dolcemente cullata dal suo sonno e non ha fatto nient’altro (sara' la dose da cavallo di epidurale che mi sono fatta somministrare?). Adesso ha incominciato a fare i primi sorrisi, a mangiarsi il pugnetto e a svegliarsi solo una volta per notte. Secondo l'American Academy of Pediatrics il tempo e' maturo per iniziare a leggerle dei libri! Comunque e’ tutta in discesa la strada del secondo figlio, questo e’ certo. A parte i primi giorni di avvio dell’allattamento (per il quale io pero’ ho avuto un guru: mia sorella Alessandra, che dall’alto delle sue 3 maternita’ smazzate tutta da sola, potrebbe mettere su un centro di consulenza alle puerpere spaesate) e qualche notte faticosamente passata a cullarla, mi sembra di avere a che fare con una bimba gia’ di sei mesi, tanto e’ naturale. Abbiamo appena ricevuto il suo passaporto americano, con tanto di aquilotta sulla testa e foto con smorfia da neonata piena di sfoghi sulla faccia. E non vediamo l’ora di usarlo alla prossima immigration...

Mi fa pero' molto piacere che fra tutti i concorrenti super trendy lei si sia affezionata invece alla piu' sfigata: l'enorme ventenne nera Lakisha Jones - molto brutta poverina, ma con una gran voce. Una sera, testimone Bianca, l’abbiamo pure beccata che baciava appassionata la tv mentre la sua beniamina sorrideva commossa agli applausi scroscianti del pubblico.
Luce comunque ha un’altra passione incontrollabile in questo momento: sua sorella Gaia. Con sguardo assatanato e denti digrignati la vediamo che la punta da lontano, si avvicina piano alla sdraietta, la sfiora, la guarda ancora con passione, le prende di colpo un arto (di solito un piede), lo stringe, lo gira, lo stritola e, una volta disarticolato, alla fine lo bacia. Come per giustificare ai nostri occhi, che nel frattempo ci siamo accorti della sua mossa felina, che il suo ultimo fine e’ quello di dare solo un ingenuo gesto di affetto alla sorellina. Oppure la lecca, molto carnalmente. A parte questo, per il resto del tempo le e' abbastanza indifferente, per fortuna e noi facciamo i salti mortali per non farle mancare attenzioni, mentre continua nelle sue attivita’ quotidiane un po' selvaggia e un po' intellettuale (sara' per gli occhialini).
Dopo meno di due anni passati (secondo me) a tirarsela fra i ricercatori di tutto il mondo con teorie all’avanguardia e calcoli intricatissimi, e’ successo l’inaspettato. Il mio Luigi tanto cazzone e’ stato “chiamato” a diventare professùr ad Hopkins, a fare il gran salto, insomma. La tenure track (come si chiama la carriera accademica qua) in Oncology portera’ non solo gloria, fama e mille pubblicazioni prestigiose, ma anche un ben piu’ decente stipendio, l’assicurazione sanitaria pagata e la quasi-certezza di poter provare ad aprire un Mortgage (mutuo) per la casa... sicuro invece ancora per molti anni il look trasandato da ricercatore, che in America, patria dello sciatto per antonomasia, tocca le sue punte piu’ spregiudicate.

Con il nuovo lavoro cambieremo anche visto ed il nuovo non mi permettera' piu' di lavorare legalmente negli Stati Uniti, per un'assurda regola protezionistica degli americani, almeno fino a quando non otterremo la green card. Questo vuol dire che il prossimo anno e' verosimile che svolgero' solo attivita' non remunerate come la mamma, la moglie, la traslocatrice -visto che forse cambieremo casa- la studente, o m'inventero' qualche hobby, che sia intellettuale o manuale. L'altro giorno per esempio ho visto una signora che faceva Quilting (le coperte di patchwork) seduta da Starbucks, circondata da studenti concentratissimi sul loro Ibook. Rigorosamente al tavolo con la tazzona di caffe', sia l'una che gli altri hanno trovato cosi' un modo per passare le ore senza stare da soli a casa: efficacissima arma contro la depressione, no?
Ieri avevamo voglia di viaggiare un po’ verso ovest e siamo andati nella parte di Maryland che confina col West Virginia e con la Pennsylvania, fino ad un lago bellissimo nel parco delle colline Catoctin, a due passi da Camp David (l’abbiamo scoperto perche’ nel ristorante locale, appese alla tapezzeria country e a fianco di una enorme bandiera americana, c’erano le foto di tutti i presidenti nell'atto di abbuffarsi con le specialita’ del posto). Il clima a Baltimora d’estate e’ talmente asfissiante che vien proprio voglia di scappare. In piu’ sono mesi che non ci muoviamo e che sto in casa a fare lavatrici. Pero’ con una cifra da missione sulla Luna verremo anche in Italia, e io e le bimbe abbiamo deciso che vale la pena a questo punto fermarci tutto luglio e quasi tutto agosto (mentre Luigi arrivera' per dieci giorni soli)! Abbasso la maternita’ delle americane che dura in media 3 settimane! Abbasso l’aria condizionata e la puzza di barbecue! Io me la voglio godere li' dalle vostre parti, e con me le mie appendici, che hanno bisogno di un po’ d’Italia. Si accettano scommesse su quanti giri riusciremo a fare anche questa volta, per stare con tutti e toccare perlomeno quattro differenti localita' di villeggiatura. Voglio il TG1, Torino Sette e i biscotti del Mulino Bianco. Voglio dire "grazie e arrivederci" quando esco dai negozi e il benzinaio che fa il pieno al posto mio. Voglio telefonare senza dover calcolare il fuso, allattare in pubblico e poter mettere il costume ad un pezzo a Luce (entrambe vietate qua per puritanesimo) senza sentirmi la tenutaria di un bordello.
Ma piu’ di tutto non vedo l’ora di passare i miei pomeriggi semplicemente a chiacchierare e fare la madama, con figlie, sorelle, amiche e nipoti intorno, nella mia familiare e dolcissima Cavoretto.
See you there!
