
Tuttavia questi giorni sono particolarmente turbata dal livello di poverta’ che c’e’ qua, molto piu’ squallido di qualsiasi altra immagine abbia di altre parti del mondo. Quotidianamente incontri per strada disgraziati, storpi, donne sfatte, poveracci vecchi e giovani, di tutti i colori, che non hanno alcun posto in nessuna categoria, lista, non sono nessuno. Non ho mai visto gente cosi’ in Italia. Per lo Stato non esistono, e viene facile attribuire la colpa all’elegante sistema socio-sanitario americano (come sapete totalmente privato), alla cultura dell’individualismo piu’ bieco (tante moine dai vicini di casa che appena ti trasferisci di un isolato non ti rivolgono piu’ la parola) e all’istigazione al successo a tutti i costi, anche, e soprattutto, tramite programmi televisivi che invitano davvero ad emarginare il “loser”, ad imbellirsi, a rifarsi la casa che dall’esterno sembra fighissima e poi dentro c’ha i muri in piedi con lo sputo... in una parola, ad apparire quello che non si e’, perche’ la sostanza, purtroppo e' molto misera. Non dappertutto ovviamente e' cosi', ma anche in tante zone che sembrano bellissime, sono sicura che ci sia diversa gente che vive al di sopra delle proprie possibilita’ e che fa di tutto per tenere segreti i propri altarini, i mutui, i conti in rosso delle mille carte di credito che ti lasciano accumulare debiti purche’ tu spenda e faccia girare l’economia del consumo...
Che rabbia, gira e rigira parlo sempre di quello che non mi piace... e che alla fine non faccio una gran promozione al paese che cortesemente mi ospita. Luigi dice che sono biliosa, io gli dico che semplicemente traggo delle conclusioni da quello che osservo.

E piu’ forte di me. Insisto ancora per un secondo.
Lo sapete che il piu’ grande network di telefonia mobile americana si pubblicizza come quello con le “fewest dropped calls”? Perche’ le linee qui fanno schifo, cosi’ come i collegamenti adsl che sono lentissimi nelle case private... pero’ almeno di fatto se ne fregano sia dei modelli di cellulari (hanno tutti piu’ o meno gli stessi, due o tre marche in tutto, di qua gli italiani sembrano veramente dei maniaci) sia per esempio delle macchine (le berline qua vanno per la maggiore, soprattutto per la fascia 16-35... come se io alla matura fossi arrivata al volante di una Croma), tranne alcuni che invece si rincoglionisco e si vendono i figli al black jack di Las Vegas pur di comprarsi il modello di SUV piu’ grande e piu’ ingovernabile che c’e’ sul mercato... ma quelli ci sono anche da noi.
Ad ogni modo, visto che imperverseremo col nostro senso di inadeguatezza - e le nostre sbruffonaggini: io per sempio al volante sono diventata una bestia, facendo tutto quello che i miei 14 anni di patente in Italia mi insegnano per far impazzire gli americani caproni!- da queste parti ancora per un po’, cerchiamo perlomeno di divertirci quando capita.

Oggi siamo stati al Book Festival nella zona “intellettuale” e antica della citta’, molto carino soprattutto perche’ in queste occasioni gli americani non solo si ricordano, ma dedicano un’attenzione particolare ai bambini, per i quali organizzano mille tipi di attivita’, tutte gratuite e intelligentissime... e’ qualche anno che non vado al Salone del Libro, ma mi sembra di ricordare che i bambini sotto gli 11 anni fossero a mala pena ammessi. Per 15 dollari abbiamo comprato per Luce 5 libri usati ed uno nuovo.

Il mio lavoro in aiuto dei connazionali emigrati prosegue con piu’ “confidence”, mentre Luigi dice che con quest’anno ha fatto abbastanza training e spero che stia per sfornare i suoi primi assi da pubblicare. A proposito, ho scoperto che il suo lavoro si chiama piu’ correttamente quello del “scientist” piuttosto che del “researcher” come dicevo io, e vi confesso che mi fa figo da matti dirlo... Abbiamo ripreso Music Together, stiamo cercando un corso per giovani circensi (davvero!) ed io ho lasciato la palestra per optare per un autunno in piscina.
L’altra sera alla tv c’era un “tornado warning” per la zona poco piu’ sotto Baltimora, che fra gli avvisi naturalmente catastrofici ed il possibile grado di rotazione, indicava fra le precauzioni da tenere anche quella di uscire subito dalle case mobili, su ruote e prefabbricate, dalle tende e dalle casette sugli alberi.
Per rimanere sul tema televisione, vi segnalo come sempre alcune delle trasmissioni che mi vedono ormai fedele habituée: “Little people, Big world”, la storia-reality di una famiglia affetta da acondroplasia ovvero nanismo, i cui genitori sono nani, e dei quattro figli tre sono normali ed uno nano, il povero pure gemello di un baldo 15enne piu’ alto della media (minchia che sfiga vi direte voi), che davvero sono molto simpatici e fanno una vita normalissima. “The world’s most ugliest dogs”, un concorso meraviglioso con un campionario dei cagnetti piu’ storpi, spellacchiati e buffi del mondo, e da giovedi’ anche le nuove puntate di ER, giusto per sentirsi per una sera delle persone normali. Infatti, e purtroppo, quando non c’e’ niente di meglio, mi capita anche di imbattermi nel terrificante “Humanimals” sul canale piu’ morboso di tutti, il famoso Discovery Health: documentario su dei pazzi furiosi che tramite la chirurgia estetica vogliono trasformarsi in animali, fra cui c’e’ anche quello che si e’ fatto trapiantare dei sottili baffoni di acciaio sulle guancie per sembrare un gatto e quello che si e’ fatto tagliare la lingua a meta’ per sembrare una lucertola.
E come al solito, con queste perle di meta-linguaggio televisivo, vi saluto.
See ya!

Comunicazione: ai pochi ancora che non sentiamo su Skype, ricordo che adesso abbiamo anche la webcam e che fare video-chiamate di ore non costa nulla ed e’ divertentissimo! I nostri user names sono: elisabetta.girardi e marchion
besos