mercoledì 14 dicembre 2005

10 giorni a Natale

Ciao a tutti in sordina,

non ho molta voglia di diffondere il nuovo post con un annuncio per email, forse abbiamo esagerato con l'autocelebrazione!
Chi ci capitera', da ora in poi, vuol dire che ci ama davvero.
Eppure ora di cose da urlare al mondo ce ne sarebbero tante, a cominciare da tutto quello che sta "prendendo il giro" qua della nostra nuova vita americana... mi rendo conto che uso spesso quest'espressione: "nuova vita americana", ma non ce n'e' un'altra che vada bene lo stesso per esprimere il cambiamento che ci sta avvolgendo come un tornado, trascinando tutto, dal cibo diverso al supermercato (che non ho smesso di girare con stupore) alla fatica di comprendere tutte le sfumature dell'inglese, dai nuovi amici che ci stiamo facendo alle nuove abitudini del brunch della domenica mattina e della pizza con gli italiani del martedi' sera, dove ogni volta si parla di America e di Italia, e' uno specchio continuo e l'interessante e' che per ognuno e' diverso... mai come ora mi sono accorta di quanto ci stiamo mettendo in discussione -per non parlare poi del lavoro di Luigi, che lo sta proiettando in un mondo dove ci sono quelli che a 26 anni sono professori all'universita' (una cinesina genia che a 19 era gia' laureata) o quelli che sono diventati biostatistici dopo una laurea in psicologia, svariati viaggi nel mondo ed una carriera parallela come pittore e dove tutto e' piu' comodo, informale ma maledettamente stimolante per il cervello-. Per quanto riguarda i nuovi amici, ecco, questa e' per me una parte stancante (anche logisticamente: l'unica baby sitter fidata che abbiamo abita a un quarto d'ora di strada da qua e non ha la macchina, pero' Luce si diverte un sacco con lei che le parla inglese e Luce le risponde in italiano) non so come mai... vi raccontero' chi frequentiamo, io sono diventata un po' orsa (o forse solo pigra), mentre Luigi, che sta giustamente approfittando dell'esperienza, inviterebbe uno diverso a cena tutte le sere!
Ci sono momenti piu' "complessi", diciamo, come sistemare ancora qualche begherella burocratica o affrontare la stanchezza di essere sola tutto il giorno con Luce, e momenti di "scoperta" piu' divertenti, per esempio il taglio di capelli dalla parrucchiera transessuale del nostro quartiere o la scelta la sera di cosa guardare in tv, se un tipo che si fa fare la radiografia del petto dopo essersi infilato una spada di un metro in gola su Discovery Health (a proposito: qua sono ossessionati dalla salute, ci sono mille trasmissioni che mandano in onda delle cose trucissime tipo "Il bambino nato senza faccia" e una pubblicita' su due e' di una medicina, con prevalenza di quelle per la prostata, l'asma e i dolori mestruali, senza nessun pudore), la nuova fiction sul papa, il canale solo di gossip o il weather channel. A proposito del tempo qua fa un freddo cane, siamo fermi a meno 6 da un paio di giorni e ha anche nevicato, esperienza di per se non particolarmente eccitante se non fosse per la paranoia che hanno gli americani per gli eventi atmosferici e la precisone pazzesca con la quale riescono a prevederli (bombardandoti con avvisi continui su tv e radio), anche una settimana prima... per esempio adesso c'e' un signore al telegiornale di fianco ad un numero gigantesco -che sono i gradi fahranheit di questo istante a Baltimore- che mi spiega che stasera dovrebbe esserci una pioggia di "ice pellets" (letteralmenete pioggia ghiacciata) che dovrebbe tramutarsi domani alle 8.05 in nevicata che scemera' gradualmente in neve bagnata verso le 12.30 indi per cui le scuole saranno chiuse, funzioneranno le strade di emergenza etc... anche se mettera', si e' no, 8 centimetri di neve!
Intanto, come prevedamo, con lo shopping frenetico nei mall (che hanno ingurgitato anche me, ma per fortuna abbiamo compensato con qualche attivita' cultural-naturistica) e' anche sbocciato lo sfoggio degli addobbi natalizi, qua fanno davvero paura, c'e' persino un quartiere famoso per le decorazioni kitchissime dove il comune paga l'elettricita' e la gente fa la fila per entrare a vedere dove finisce il trenino che corre lungo il tetto e le statue del presepe fosforescenti... e io non ho voluto essere da meno e con 12 dollari ho sistemato una corona di rami di pino e fiocco rosso sulla porta e un buon paio di metri di lucine sulla finestra del portico. Ovunque ti giri c'e' una canzoncina natalizia che ti insegue, che se fai finta di non capire (perche' nove volte su dieci e' nascosta anche una pubblicita') ti puo' mettere anche di buon umore...
Luce ed io siamo partite alla ricerca di una scuoletta per gennaio, impresa molto ardua che mi fa capire come siamo fortunati noi in Italia con il welfare ereditato dagli inglesi e dai francesi... qua di pubblico non ci sono manco le elementari (dicono che in citta', infatti, per via della delinquenza, non hai scelta. a me sembra un tantino esagerato) e quelle che abbiamo visitato per il momento mi hanno solo fatto venire una gran rabbia -alcune costano 18.000 dollari per 9 mesi accademici, manco fossero Harvard- o una gran tristezza - asili per bianchi ed asili per neri, con attrezzatura e spazi corrispondenti. Vedremo. Per il momento Luce e' iscritta alla prossima sessione di Music Together, un posto dove fanno cantare i bimbi piccoli e gli insegnano a suonare tamburi, macarenas, pianole e chitarrine, un gran casino ma molto divertente!) e sta godendo degli ultimi giorni alla Co-op dove sua mamma invece sfigura quanto a produzioni culinarie per la festa di Natale... tutte le altre avevano preparato magnifici sacchettini a forma di Santa Claus con dentro biscottini mille gusti e mille fogge, io sono arrivata invece con "croissant mignon" -come li ho chiamati io facendo l'accento francese per impressionarle- che in realta' erano dei mostri informi di pasta sfoglia, appiccicosi per via della marmellata tutta bruciata intorno e avvolti nella carta stagnola!

Come al solito ho cercato di partire con pensieri profondi e sono scivolata nei racconti cazzuti. Ma forse e' cosi' che sta andando la nostra "nuova vita maericana", fra riflessioni, paure ed aspettative, ed una caccia al tesoro continua di cosa si nasconde dietro a tutto quello che pensavamo di sapere di questo nuovo paese e di noi e che invece ci fa cominciare da capo ogni volta.
Il tempo, intanto, corre come mai nella mia vita mi e' sembrato. Fra otto giorni, la sera dopo il mio primo compleanno in 32 anni passato lontano da Bianca, atterreremo a Torino pieni di cose da raccontare e regali da far vedere. Qua, nonostante tutto, ci manca tanto la nostra famiglia, i nipoti, e tutti voi.
Non vediamo l'ora di riabbracciarvi, davvero.

Un bacio grosso,

Elisabetta