mercoledì 31 agosto 2005

L'immigrata ed il Dr. Carter

Carissimi,

archiviata l'operazione "container sicuro" con la creazione di un piccolo Trieste Corner nel garage di Villa Forrester, abbiamo appena cominciato a divertirci con la burocrazia americana...

Come forse qualcuno sa, in America non sei nessuno se non possiedi un social security number, non hai la driver's licence e non hai la carta di credito. Per uno straniero e' difficilissimo fare tutte e tre le cose, impossibile farle contemporaneamente.... ed ovviamente noi non possederemo nessuna delle tre cose almeno per un altro mese... poco importa se questo famoso numero pero' non lo chiedessero tutti (me lo hanno chiesto anche per fare la Gap card), che senza patente americana non possiamo fare un'assicurazione e che senza carta di credito americana (quella italiana -il circuito e' lo stesso- non se la cagano minimamente) non possiamo neanche comprare un cellulare -neanche pagando cash, qua ti chiedono 800 dollari di cauzione per avere diritto ad un numero!
...e poi bella bella parlo a plurale ma io in realta' non posso fare assolutamente NULLA col visto che ho: una social security card tutta per me per il momento non se ne parla, figurati sognarsi di lavorare... devo chiedere l'autorizzazione all'Ufficio naturalizzazione degli Immigrati del Governo e poi si vedra' se me la danno, fra 80 giorni... nel frattempo non ho nessun diritto... gia' grazie che mi hanno permesso di seguire il marito dall'Europa zitta e muta.... vabbe', esercitero' tutta la mia pazienza e mi inventero' qualcosa da fare... fra la ricerca di una casa (vi aggiornero' piano piano anche su quello, oggi ho deciso i due luoghi dove orientero' ricerche e faro' le ronde), di un asilo per Luce e la quotidiana lotta per la sopravvivenza di fronte ai cheesburger e i predicatori via tv, magari metto su un corso di Italiano con le vicine ricche della zia Karen e mi faccio pagare sotto banco!
Un'altra palla pazzesca (ed inconcepibile per un europeo) e' il fatto che per avere diritto a comprare qualsiasi cosa a rate (nel nostro caso una macchina) devi avere una "credit history" e cioe' aver gia' avuto dei debiti... se hai sempre pagato cash tutto quello che hai comprato, niente, te lo scordi... devi aspettare di raccimolare a forza di pagamenti con la Visa uno "score" decente di debitore solvente in questo paese... ma vi rendete conto?
Comunque, a parte le assurdita' burocratiche (che da qualche parte avranno pure dei principi che le sorreggono, che ora ci sfuggono) devo ammettere che certe cose fanno davvero piacere: per esempio abbiamo un conto in banca anche senza aver versato un dollaro, e ci forniranno, se vogliamo, un libretto con gli assegni personalizzati con Duffy Duck - lo stesso e' toccato anche allo zio neurochirurgo di fama mondiale. Dal concessionario dove siamo stati ieri tutto il pomeriggio a decidere se comprare un van Crysler voyager rosso fuoco del 2000 -sfigatissimo- ed una berlina Toyota accord del 2001 -inguardabile- c'era tanto di Kindergarden e baby sitter a disposizione di Luce. Tutti i bambini handicappati, senza distinzione di ceto, hanno un pulmann giallo come quello dei cartoni che li va a prendere davanti a casa per portarli a scuola, e le macchine si fermano dai due lati della strada anche se l'handicappato scende da un lato solo. Oggi siamo stati in un parco in centro che ha i giochi per bimbi piu' belli e piu' ingegnosi che abbia mai visto! La gente e' mediamente molto carina e disponibile (a parte gli alienati, ma quelli ci sono dappertutto) e si sforza di venirti incontro in tutti i modi, anche se ogni tanto e' lontana mille miglia dal tuo modo di vedere - che ridere, ieri la manager della banca ci ha chiesto tutta sorridente e premurosa, mentre stava compilando i moduli, se il "middle name" di Luigi era Milan, ovvero la citta' dove ci hanno rilasciato il visto... non c'entra molto col discorso ma io ho riso per dieci minuti!

E poi fra un racconto e l'altro non vorrei perdere di vista il motivo per cui devo subire (od ho il privilegio di provare, fate voi) tutto questo: Luigi, con il suo magnifico badge foto-munito con tanto di affiliazione come MD + PhD al Dipartimento di Oncology della Johns Hopkins Medicine, da domani lavorera' insieme a Carter ed il Dr. Green in un posto fighissimo dove nei corridoi al posto del poster dell'Avis c'e' la foto del Premio Nobel che ha l'ufficio piu' avanti...

ed io sono in VACANZA, cioe' a fare la mamma di una bimba che mi fa impazzire (dall'amore e dal ridere) e nella mia giornata-tipo tutt'alpiu' dovro' scegliere in quale Mall andare a far spese (per ora in bici)... a proposito: il discorso shopping merita poi un capitolo a parte, qua ci sono dei posti che farebbero vacillare anche Bertinotti quanto a tentazioni...
Nel frattempo vi bacio tutti e spero di non avervi annoiato! Ancora scusa e scusa per l'emal cumulativa, non ce la faccio a rispondere a tutti, se volete vi potete introfulare su Skype mentre chatto con Bianca al mattino (vostro primo poemriggio. login: elisabetta.girardi) o aspettare pazienti che avremo la connessione internet in camera. Ma datemi vostre notizie, vi prego, adesso scrivetemi voi!

Beta

Ps. In allegato Luigi che fa il figo ed io e Luce alla scoperta del fantastico mondo americano dedicato all'infanzia (mi manca per ora una foto dove invece io e Luce prendiamo meste la metropolitana in mezzo alle gangs di Baltimore). Luce, come si vede dalla foto, gode tra l'altro di ottima salute, si e' riappropriata del suo lettino, per ora fugge dalle schifezze cibarie ed usa gia' con disinvoltura il Bye-bye e l'Hello'!

mercoledì 24 agosto 2005

Parchi e container

Ragazzi,
per chi mi ha chiesto ancora notizie, la nostra avventura prosegue, oggi per esempio ho litigato tutto il giorno con un certo Mr. CONO BUCOLO (qual e' il nome? quale il cognome? da dove viene, visto che parla un inglese incomprensibile?) dell'agenzia che si sta occupando del nostro container mentre eravamo a fare una delle cose piu' americane fatte fin'ora - un po' me ne vergogno ma era per Luce...: passare la giornata (dopo un'ora di autostrada a sei corsie) al Six Flags America Amusement Park: kilometri e kilometri quadrati di piscine, scivoli, rollercoaster, trenini, cascate, pirati ed ogni genere di shopping specialmente quelli di lecca lecca-schifezze da mangiare-cose inutili!!!
Luigi ha fatto montagne russe di ogni modello (quelle da sdraiato, quelle con le gambe a penzoloni, quello classico che scende in picchiata da in altissimo), io mi sono tolta la voglia delle famose Boardwalk Idaho potatoes french fries e Luce si e' divertita a girare in enormi tazze da te' e a sparare palline dentro una specie di circo insieme a bambini di tutte le razze ed i colori.
Altra cosa degna di nota: girovagare veramente dentro la realta' americana ti fa scoprire molte cose di te e del nostro meraviglioso paese ma soprattutto ti fa sentire... magrissima!!! Qua meta' della gente e' sformata, enorme, immoralmente obesa... e' quasi contro natura vedere cosi' tanti giovani, vecchi, neri, bianchi, ricchi e poveri larghi da un metro in su' (e anche alti, ma dove sono gli americani fighi di due metri dei telefilm?) e talmente molli che ti verrebbe di stargli vicino per tenerli su'. Siamo sconvolti davvero, dall'ultima volta che sono stata qua e' pazzesco quanto e' aumentata la percentuale: uno su due!

Per finire vi comunico che siamo gia' accreditati presso due mega-supermercati della zona (per chi non ci e' mai stato: visitarli e' un'esperienza culturale indimenticabile!), abbiamo l'appuntamento per fare la patente americana, mangiamo carne sul barbecue di casa tutte le sere e continuiamo a sentirci ancora molto fuori luogo.

Chi vuole ancora foto e non si arrabbia se intaso l'account, me lo faccia sapere che ne ho a bizzeffe!
Un bacio grossissimo,
Beta

martedì 23 agosto 2005

Veramente in America

Ciao a tutti!
Un rapido aggiornamento per chi e' curioso di sapere dove siamo finiti...
Intanto siamo veramente in America (le foto di seguito ne sono una prova) e stiamo molto bene!

Per il momento staremo ospiti degli zii di Luigi che hanno una casa tipo quella dei Forrester di Beautiful (abbiamo contato 29 stanze - vedere ultima foto per colpo d'occhio della facciata) dotata di ogni comfort ed immersa in un verde accecante. Di Baltimore per ora abbiamo capito bene le zone dove non passare neanche per sbaglio (praticamente tutta la downtown compresa in un cerchio che potrebbe andare da Auchan a Mirafiori - o da Muggia a Duino), eccetto qualche piccolo quartiere molto trendy (dove ieri siamo stati a cena dal capo di Luigi), ma che in compenso l'anello esterno e' meraviglioso, dove bellissime casette vittoriane, georgiane e coloniali sono appoggiate su dolci colline verdi e tutto e' molto piu' l'America che mi aspettavo (mentre quella del centro e' un misto fra un film Spike Lee e tutti i polizieschi violenti degli ultimi 20 anni - li' il 99 per cento della popolazione e' nera e decisamente incazzata!).
Abbiamo poi scoperto che intorno nella County ci sono posti addirittura vecchi di duecento anni tipo Annapolis (dove le due foto sono state scattate) che e' davvero un gioiellino - per di piu' capitale della vela e sede dell'Accademia navale.
Luce ci chiede sempre piu' spesso: "andiamo a casa?" ma sta benone mentre noi oggi cercheremo di sbrigare due pratiche importanti: ottenere il social security number e portare a casa il nostro container attivato ieri da Trieste!!!

Una bacio grosso a tutti dai vostri Beta Luigi e Luce